Il cardigan: veramente un'impresa!

Mio marito mi dice che vorrebbe un cardigan e me ne mostra uno che gli piace nella vetrina di un negozio: io resto colpita dal prezzo, che secondo me non è corrispondente alla qualità del capo, cioè costa troppo e mi sembra di qualità non buonissima, considerando il prezzo, quindi è ovvio che, a questo punto, io mi offra di farne uno! (Me ne pentirò poi, ma solo per la faticaccia che ho fatto!)

Mi metto subito a cercare l'ispirazione nei modelli di Ravelry, ma nessuno fa al caso mio; perciò incomincio a disegnarmelo nella mia mente, tenendo conto principalmente delle richieste del marito.

Incominciamo dal filato: che tipo compro? Il colore: beh, qui è più semplice, è ridotto l'arco della scelta sulla base dei colori che possono piacere a mio marito.

Alla fine opto per Cascade Yarns Ecological Wool: un filato che già conosco. Ha un'ottima resa, è morbido e non risente del lavaggio. Scelgo due colori che differiscono leggermente, così da creare effetti ottici gradevoli.

E la quantità? Quanto ne può occorrere? In questo scelta devo, come sempre, esagerare, perché comprando il filato on line devo necessariamente averne più del necessario, perché se i miei calcoli dovessero risultare inesatti, mi troverei a dover mandare a prendere magari un solo gomitolo e rischiare di non trovare lo stesso bagno! Mi è già capitato, più di una volta! E così mi ritrovo a comprare 3 matasse di un colore e 3 dell'altro, con il risultato che adesso, a lavoro finito, ho la lana per fare anche un pullover!

Inizia poi la ricerca del punto adatto: odio lavorare a maglia rasata! E' una noia mortale! Occorre qualcosa che renda il lavoro interessante, ma non lo rallenti troppo.
Dopo tante prove, ecco arriva l'ispirazione: trecce interrotte, che così non contrastano con l'alternarsi in orizzontale dei colori.




E adesso si parte con i calcoli: fatto il campione, prese le misure, cominciamo a mettere in pratica le preziose indicazioni di Ekeloa per eseguire un cardigan top down ((https://docs.google.com/file/d/0B9uCXG591LSFYmI2OWFlOGEtZjVkYi00ZDE3LWI4NzUtNGRhZWQ1N2YyZTdi/edit?usp=sharing&authkey=CITU8pcJ ).

Ormai la tecnica top down mi ha sedotto: non mi attraggono più le lavorazioni fatte nel modo tradizionale, per me: cioè fare i quattro pezzi base e poi cucirli insieme.

Procedo con ansia e curiosità: erano molti anni che non facevo un lavoro così impegnativo; gli ultimi due maglioni fatti per mio figlio erano decisamente più semplici per me.



Comunque procedo senza fare errori e quindi senza scucire e dopo un paio di mesi circa ecco il lavoro finito:
















 Quello che non mi piace è il cappuccio, ma qui ho eseguito passivamente la richiesta del destinatario e quindi ho lasciato che venisse fuori qualcosa di molto simile ai cappucci dei monaci francescani!





Commenti

  1. molto molto bello davvero come modello, belle anche le trecce interrotte, un disegno particolare e gradevole da vedere

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  2. Grazie Tamara!

    E' vero, il risultato ha sorpreso anche me, non me lo aspettavo!

    Ciao!

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